pubblicato il 21/07/2014 08:00:00 nella sezione "Chiese e municipi"
La Top 10 per un matrimonio indimenticabile - Le chiese più belle dove sposarsi in Italia tra borghi, campagna e piccole isole sul mare. Quando arriva il giorno di decidere dove celebrare il matrimonio, in molti si chiedono: dove possiamo sposarci? Marcopolo ha raccolto la Top 10 delle chiese più belle in Italia per il fatidico "si”.
Chiesa della SS. Annunziata - Vico Equense, Napoli
Aggrappata ad uno sperone di Vico Equense, la rosea chiesa non cede al richiamo del mare e si lascia incorniciare dal suggestivo panorama del Golfo di Napoli e dellaCostiera Sorrentina. Qui sorgeva il tempio di Cibele, distrutto nel 1133, su i cui resti fu edificata la chiesa (XIV secolo). L'edificio conserva elementi gotici, con l'aggiunta di stemmi marmorei e statue, tra cui quella della Vergine con una corona d'oro arricchita da pietre preziose. In sagrestia, una composizione in maioliche e un presepe con pastori del Settecento napoletano.
Cappella di Vitaleta - Val d'Orcia, Toscana
Come un piccolo faro adagiato su un mare di verdi colline, la Cappella di Vitaleta è il simbolo della Val d'Orcia ed è tutelata dall'Unesco. Situata tra la strada che va da Pienza a San Quirico d'Orcia, è possibile accedervi in moto, ma la quiete della campagna suggerisce più una camminata sulla stradina sterrata. Sebbene la cappella sia inaccessibile, una statua attribuita ad Andrea della Robbia, che era contenuta al suo interno, è oggi conservata nella chiesa della Madonna di Vitaleta a San Quirico d'Orcia.
Chiesa di Santa Maria del Soccorso - Ischia, Napoli
Come un baluardo di salvezza, dal 1864 la Chiesa di Santa Maria del Soccorso si erge contro le onde che s'infrangono sui tre lati della roccia su cui poggia, ad Ischia. Dalla chiesa, armonica fusione tra stile greco-bizantino e mediterraneo, si vede l'isola di Ventotene. Dal mare, lo sguardo si sposta sulla nivea facciata ornata da maioliche del '700, raffiguranti la Passione e alcuni santi. All'interno, diverse opere, tra cui la pala di Cesare Calise raffigurante S. Agostino. La chiesa viene anche detta Santa Maria della Neve.
San Giovanni in Ranui - Val di Funes, Alto Adige
L'imponente massiccio delle Odle si pone a guardia di questo ameno luogo. Vicino al paese di Santa Maddalena, avevano qui la loro residenza di caccia i Signori di Jenner che, nel 1744, commissionarono la costruzione della chiesetta barocca dal campanile a bulbo, dedicata a Giovanni Nepomuceno. La vita del santo, patrono della Boemia, è raccontata attraverso nove tavole, mentre la pala d'altare mostra la sua fedeltà al segreto confessionale. Per visitare la chiesetta, è necessario chiedere la chiave all'adiacente maso Ranuihof.
Santa Maria Nuova - Cortona, Arezzo
Circondata da un paesaggio campestre, questa chiesa appena fuori Cortona porta una firma importante. Fu Giorgio Vasari, infatti, durante il suo soggiorno in zona, a completare il progetto del Cristofanello, morto nel 1553. Caratteristica la pianta centrica: quattro bracci sormontati al loro incrocio da una cupola formano una croce greca. All'interno, è possibile ammirare la "Natività" di Alessandro Allori e "L'Annunciazione" dell'Empoli. Interessanti le vetrate di Urbano Urbani, allievo del Marcillat.
Santa Sabina - Silanus, Nuoro
Sulla strada tra Macomer e Nuoro, lontano dalle mondane spiagge e nel cuore della Sardegna nuragica, sorge la piccola chiesa risalente all'XI secolo. Accanto ai luoghi degli antichi riti, dal pozzo sacro a "tholos" alla Tomba dei Giganti, Santa Sabina presenta un'insolita planimetria, con un corpo centrale a pianta circolare, su cui si innestano due vani rettangolari. Lo stile unico è arricchito dalla caratteristica bicromia fra la nera trachite della struttura inferiore e il calcare bianco della struttura superiore.
Chiesa di San Gaudenzio - Lago Maggiore, Baceno
Lì dove le valli Antigorio, Formazza e Devero confluiscono, la Chiesa di San Gaudenzio domina il paesaggio da uno sperone di roccia. La chiesa romanica, risalente al IX secolo ha subito successivi ampliamenti e aggiunte di elementi gotici e barocchi. Superando il rosone cinquecentesco che sormonta il portone principale, è possibile ammirare affreschi, pitture, un bell'altare in legno e opere scultoree, tra cui il "Cristoforo" (1542) di Antonio Zanetti. Imponente il campanile, uno dei più alti in Ossola.
Chiesa della Madonna dell'Onda - San Nazario, Vicenza
Nel 1567 il Brenta inondò la valle circostante distruggendo le case, ma lasciando intatto il tabernacolo della cappella, eretta vent'anni prima. Carestie, guerre e alluvioni fecero della chiesa miracolata la meta di un numero sempre maggiore di pellegrini, tanto che, nel 1833, fu necessario costruire una nuova chiesa sullo stile del Tempio di Possagno di Canova. Ancora oggi, nel tabernacolo, la chiesa conserva l'affresco del 1547 raffigurante la "Madonna con Bambino e i Santi Rocco e Sebastiano".
Chiesa della Madonna delle Grazie - Procida, Napoli
I raggi del sole che si riflettono sull'acqua regalano alla chiesa il suo colore dorato. Tra gli sfarzi barocchi dell'interno, con stucchi settecenteschi e una tela raffigurante la Vergine, sono custoditi i segni di un passato di leggenda e rivoluzione. La chiesa accoglie le spoglie dei sedici procidani che, nel 1799, insorsero contro i Borboni e la leggenda vuole che qui ci siano anche i resti di un grosso cetaceo, ucciso dopo aver attaccato un marinaio che, per grazia della Vergine, fu salvato.
Chiesa della Beata Vergine Immacolata - Falcade, Belluno
Immersa nella Val di Biois, circondata dalle secolari cime della Marmolada, del monte Civetta e del gruppo del Focobon, la Chiesa della Beata Vergine Immacolata sembra appartenere da sempre a questo paesaggio. In realtà, la sua costruzione risale al 1933 ed è stata consacrata solo nel 1947. L'ingresso alla chiesa è arricchito da un portone realizzato dallo scultore Augusto Murer (1946), in cui è rappresentata la vita del Cristo. Dello stesso artista, è possibile ammirare all'interno le tavole della Via Crucis (1949).
Tratto da Marcopolo
In foto la Cappella della Madonna di Vitaleta immersa nella pace delle colline della Val d’Orcia – Foto di Laura De Vincentis