La Chiesa di Sant’Ampelio è un punto di riferimento per tutti i bordigotti, diventata tra l’altro, uno dei luoghi più amati per celebrarvi i matrimoni incorniciati da uno splendido panorama di mare e palme. In una posizione unica, quasi lambita dall’infrangersi delle onde, nelle giornate in cui il mare di Bordighera reclama l’attenzione dei passanti, ad attendere il visitatore la Chiesa di Sant’Ampelio. Costruita sugli scogli, scenario che le dona una bellezza unica, la Chiesa di Sant’Ampelio è di stile barocco, dalla bianca facciata e da una semplicità coinvolgente, che sovrasta la piccola piazzetta che la ospita. Semplice così come la vita del Santo cui è dedicata: Sant’Ampelio, patrono di Bordighera, venuto dal mare nel V secolo, portando, si dice, con sé semi dei datteri, da cui l’origine delle numerose e bellissime palme presenti in ogni angolo e piazza della città. Capo Sant’Ampelio è il promontorio situato più a sud non solo della Liguria, ma della parte settentrionale dell’Italia (la sua latitudine, è la stessa di Pisa). L’omonima Chiesa fu costruita presumibilmente, intorno all’anno mille e nel 1204, con bolla del Papa Innocenzo III, diventa un’abbazia con annesso il convento a forma di torre in cui vivevano undici monaci, purtroppo distrutto nel 1239 dai Genovesi. La Chiesa, al suo ingresso, si presenta agli occhi del visitatore in tutta la sua magnificenza dove lo sguardo incontra una corda di broccato rossa che delinea il limite oltre il quale non è possibile avanzare in cui è collocata una statua del XVII secolo, raffigurante il Sant’Ampelio. Costui, nella sua vita terrena, era un fabbro ferraio, che, si racconta, fosse riuscito a sconfiggere il demonio, apparsogli nelle vesti di una donna di facili costumi, brandendo un ferro rovente e proprio per la sua forza d’animo di resistere alle tentazioni, ricevette da Dio il dono della insensibilità alle scottature, da qui la scelta dei fabbri di “adottarlo” come loro Santo protettore e a Bordighera di festeggiarlo come Patrono, il 14 maggio, giorno in cui è possibile accedere alla cripta sotterranea della Chiesa a lui dedicata, in cui viene conservato un blocco in pietra della Turbia, ritenuto da molti il suo giaciglio. Le sue spoglie sono state sottoposte,nei secoli, ad una sequenza di interminabili spostamenti, che ebbero inizio nel 1140, quando a seguito di una insurrezione della popolazione di Bordighera, Genova rispose duramente, ordinandone il trasferimento a Sanremo, nella Chiesa di Santo Stefano da cui un secolo dopo furono traslate a Genova in cui rimasero fino al 1947, quando l’Arcivescovo della Lanterna, il Cardinale Siri, le restituì a Bordighera, dove riposano ancora oggi nella Chiesa della Maddalena. Tratto da Liguria Info
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